Tamara Donati: Dalla materia allo spirito

Serie: Arabesque

Le opere di Tamara Donati si lasciano leggere a più punti di vista. Subito manifestano la presenza di materia leggera e resistente, quasi un velo murato, sulla quale campeggiano sintetiche figure, rappresentazioni umane, emblemi senza identità. Poi si percepisce che niente di ciò che appare sulle tele, né la forma stessa di queste, agisce in libera casualità; i rapporti tra materia, segno e colore indicano inequivocabilmente la via per l’intuizione della presenza dello Spirito. Difatti non è forse l’esistenza di tanta materialità a farci meditare, per antitesi, sulla responsabilità di un altro piano d’intervento e d’azione? Un piano, lo si riconosca, che trascende il “qui ed ora” della realtà fenomenica, “concreta”. Gli stessi colori, così irreali, giocano un ruolo importante nel suggerire una presenza soprasensibile. Ed accanto alla percezione di cromatismi s’inserisce il simbolo, superamento, è quasi una definizione, della realtà materiale. L’operazione artistica diviene così un’azione maieutica, un procedimento per far tornare a bussare dentro di noi la spiritualità. Il meccanismo dell’antitesi alla materia, dell’analogia tra colore ed irrealtà e della sintesi simbolica è un metodo, quasi una pratica, al quale l’artista sottopone l’evoluzione della propria ricerca, da sempre incentrata sul superamento della realtà materiale. Tale processo d’annichilimento della materia è sia dinamico, infatti, si muove interattivamente tra opera e fruitore, tra significante artistico e spiritualità, che interno all’opera stessa, dove è facile ritrovare sia la provocazione della materia sia il mezzo per trascenderla. Nella pittura di Tamara Donati si realizza così il sogno di Bergson, il passaggio di consegne tra la realtà esterna, materia, e quella interna, puro Spirito.

(1996) Sandro Malucchi

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