Serie Danza nelle acque 1998
Presentazione
Come la musica, il linguaggio dell’arte e la danza esprimono attraverso un loro codice, una loro “scrittura”, un loro “alfabeto” di base, tutta una serie di sentimenti e condizioni proprie dell’anima. Nelle danze orientali, ad esempio la danza khmer d’antica origine, il codice è costituito da una complessa e ripetitiva simbologia di gesti.
Gestualmente, l’uomo ricrea la natura e ne diventa partecipe con il movimento armonico del proprio corpo: danza … riproducendo lo scorrere dell’acqua, del divenire e del crescere, della “gioia di vivere” (cui deriva appunto la parola danza dal sanscrito “tanha”);
imita l’acqua in eterno riposo o in incessante movimento.
L’acqua è la vita, è il seme che feconda la terra e trasforma, come fa la danza, il nostro spirito.
L’acqua ci fa tornare alle nostre origini evolutive: simbiosi dell’uomo con l’acqua. Questo legame profondo e misterioso si rispecchia nel mito, nelle religioni, nella cultura: acqua come elemento primario, come componente della materia, sacra, purificatrice del corpo e dell’anima, feconda, rigeneratrice, indispensabile.
L’acqua diventa principio purificatore come quella battesimale, che monda da osceni e ancora sorprendenti peccati originali.
Nella filosofia, fu Talete a stabilire che l’archè (ossia la sostanza unica al principio del mondo) fosse l’acqua: quella primigenia, infusa di una potenza divina capace di metterla in movimento, divenendo l’anima delle cose, l’essenza del creato. Eraclito, nel sostenere che tutto scorre (panta rei), affermò che non è possibile bagnarsi due volte nella stessa acqua del fiume.
L’acqua interessò di gran lunga anche Leonardo da Vinci che ne studiò il comportamento sia sul piano teorico sia pratico: i vortici, ad esempio, che si configurano in motivi ornamentali e simbolici, sono sintesi di energia cosmica nella dinamica degli elementi. Nell’arte di Leonardo, sono riscontrabili le conseguenze grafiche e pittoriche dell’analogia da lui posta fra il “moto del vello dell’acqua” e i capelli fluenti.
L’arte offre innumerevoli riferimenti sulla presenza dell’acqua nella realtà umana: specchi d’acqua dove immergere figure ideali, superfici riflettenti primordiali, in cui si contempla la bellezza e l’armonia delle forme e che rendono vibranti gli elementi più svariati presenti nella natura, anche la materia più inerte e grezza.
La danza col suo antico codice espressivo e l’arte, “elementi” fecondanti per lo spirito come l’acqua, giocano nella materia per arricchirla ed esserne a loro volta arricchite dando libera espressione alle forze dell’anima nel più puro spirito antroposofico.
Tamara Donati
L’anima umana ricorda l’acqua: dal cielo viene, al cielo sale, e di
(Goethe)
nuovo ridiscende tornando alla terra, in eterna alternanza.
…Le figure, prive della fisionomica veridicità, si pongono come elementi costituiti di luce, l’aura le rende vive e visibili, in piena simbiosi con il raggio d’energia trascendente. La Donati si esprime esclusivamente con la linea ed il colore; la sua linea, decisa e sfumata, tesa e modulata insieme, anima il colore del fondo, provoca variazioni intensissime e solleva la propria arte al di sopra della realtà storica, per una sorta di vocazione forse aristocratica, sicuramente raffinata e spirituale. …
Sandro Malucchi